Il romanzo di Molnàr sui giochi dell'infanzia ricostruisce la personalità dei ragazzi di una cittadina di provincia. Le liti e le lotte li travolgono in una serie di avventure, tragiche e grottesche nello stesso tempo, dove la vigliaccheria, l'eroismo, la timidezza e la spavalderia hanno un ruolo fondamentale. Un'opera sensibile che ancora oggi ha il fascino e il sapore di un'adolescenza intensamente vissuta nell'incoscienza e nell'entusiasmo totale della giovinezza. L'autore riesce a cogliere il fascino della periferia con uno spirito delicato, ma non rinuncia tuttavia a descivere concretamente la miseria dei quartieri popolari dove si esprime la violenza dei giovani che vivono in spazi squallidi e soffocanti. Le due bande di ragazzi, che si affrontano nei campi e per le strade della periferia sono divenuti il simbolo delle generazioni di prima della guerra con i loro giochi ingenui e violenti.