Uscito nel 1966, A ciascuno il suo è l'esito più compiuto e affascinante di quella originalissima contaminazione fra romanzo giallo e romanzo di denuncia civile che caratterizza mirabilmente la prima fase della produzione di Leonardo Sciascia. con uno stile secco, privo del benché minimo compiacimento letterario o retorico, l'autore racconta una storia di sangue e corruzione in un paese della Sicilia, facendo a poco a poco emergere senza mezzi termini la rete di complicità, vigliaccherie, opportunismi che consente la perpetuazione di uno stato di cose intollerabile.
Il medico e il farmacista del paese vengono uccisi con una messa in scena che vorrebbe far pensare al delitto passionale. Ma il professor Laurana, amico del medico, viene a conoscenza di fatti che inducono a sospettare ben altro, e prende a indagare per suo conto, arrivando a individuare il responsabile nella persona di un potente notabile democristiano, l'avvocato Rosello, che vedeva minacciati dal medico i suoi numerosi traffici illeciti. Gli sforzi del professore, però, risulteranno tragicamente vani, e Rosello si fidanzerà con la bella vedova del dottore, sancendo così la sua vittoria definitiva.
La Sicilia di questo romanzo, tramite per Sciascia della dolorosa contemplazione di un Male immedicabile, ci assale con l'evidenza sfacciata del suo essere totalmente abbandonata a se stessa, priva di qualsivoglia difesa giudiziaria, preda inerme di un potere malavitoso inteso solo a perpetuare se stesso: un monito fortissimo e insieme sfiduciato, e proprio per questo terribilmente, angosciosamente vero.