Pietro Paladini è un uomo, poco più che quarantenne, pienamente realizzato: ha un ottimo lavoro (è dirigente di un importante network televisivo), ha Lara, una donna che lo ama, e Claudia, una figlia di dieci anni. Una mattina d'agostore mentre si trova in spiaggia, si tuffa in acqua per salvare la vita a una sconosciuta, proprio nello stesso momento in cui Lara viene colpita da un aneurisma e muore nel giardino di casa. La sua vita personale e familiare viene pertanto stravolta e lui e lui si trova a dover prendersi cura di sua figlia, che diventa l’unico scopo della sua esistenza. Così Pietro, che presenta una calma apparente mentre il caos si agita dentro di lui, trascorre ogni istante delle sue giornate dinanzi alla scuola di sua figlia, dapprima in auto poi seduto su una panchina, ad aspettare che esca o solo per salutarla con la mano durante la ricreazione, quando la bimba si affaccia alla finestra a guardarlo. Nell’attesa, mentre le giornate volano via come in un soffio, Pietro comincia a osservare la vita dall’esterno, guarda i passanti, ne ascolta le conversazioni e lentamente, entra in contatto con queste persone che da sconosciuti diventano familiari e di cui egli ne riconosce i gesti, le espressioni e gli umori. Così a poco a poco scopre il lato oscuro degli altri: dei capi, dei colleghi, dei parenti e di tutti quelli che accorrono a lui e che invece di dargli consolazione, riversano su di lui le loro angosce e i loro problemi.