Vittorio e Bea si conoscono a Londra. Lei è uscita a pezzi da un amore al quale ha concesso troppe possibilità, senza mai averlo potuto vivere appieno, lui è solido, in carriera, accudente, riesce a farle rimettere su peso senza chiederle conto della sua dolorosa magrezza. Si sposeranno. Vittorio intuisce l’inquietudine di Bea, ma è sicuro di poterla rendere felice e lei non si sottrae alla possibilità di risorgere. I due si trasferiscono a Singapore dove lui trova un lavoro di prestigio e responsabilità; la moglie, invece, si limita a seguirlo lasciandosi cullare da una vita di agi e cene scintillanti, in cui avverte però il sottile disagio di sentirsi fuori contesto, in un mondo dominato da certe dinamiche economiche che le sfuggono. La vita coniugale scorre serena, Vittorio è innamorato, affettuoso, assente per lavoro ma pieno di premure quando trova del tempo da trascorrere insieme. Singapore ha il suo fascino, è ricca, organizzata, offre a Bea un tenore di vita alto e la possibilità di disporre del proprio tempo, ma spesso si insinua in lei una struggente nostalgia dell’Italia. Vorrebbero dei figli, lei nutre delle riserve, dentro di sé non si sente all’altezza della maternità. Nel frattempo partorisce un romanzo ambientato proprio in quella città che non le appartiene, in cui intreccia autobiografia e finzione. Tutto sembra calmo e prevedibile, fino all’arrivo di una mail: una casa editrice romana di nicchia si dichiara interessata a pubblicare il romanzo. Bea parte entusiasta, ma affronterà soprattutto un viaggio a ritroso, ritrovandosi ancora una volta invischiata nella tela dell’uomo narcisista ed erudito che non ha mai smesso di amare. Il destino la metterà di fronte alla scomodità di una scelta, esasperando l’inquietudine di una donna che non si è mai riconciliata con i propri fantasmi...