Secondo la tradizione cinese, la vita di un essere umano si divide in tre fasi: un tempo per crescere, un tempo per sperimentare la precaria seduttività del mondo, un tempo per rientrare in se stessi, e approdare all'essenza profonda delle cose. Fuoco. Terra. Vento. Il fuoco divampa nei pensieri dell'adolescente Walter, cresciuto nel silenzio ostile di una famiglia senza amore. Un fuoco su cui soffia prepotente il rapporto di amicizia assoluto e totalizzante col coetaneo Andrea, che, grazie, alla sua visione più lucida del mondo, lo domina come un maestro di vita. Saranno infatti le parole vibranti dell'amico che spingeranno Walter a lasciare la città dove è nato e cercare un destino più grande nella capitale. Roma si presenta ai suoi occhi come una terra carica di facili promesse e di riconoscimenti insperati. Ma la sua solidità è solo apparente, dietro alle glorie intraviste si cela, infatti, l'infida consistenza delle sabbie mobili nelle quali Walter rischia di scomparire. Sarà nel vento sferzante della sua terra d'origine che il trentenne Walter riscoprirà se stesso, grazie anche a una lunga, commovente, intensissima lettera di Andrea, riapparso all'improvviso nella sua vita dopo un silenzio di dieci anni. Nella lettera, l'antico amico-maestro rivelerà il doloroso percorso che l'ha portato dalle cristalline certezze dell'adolescenza a una scelta di vita estrema e senza luce, alle radici stesse del principio del male. Alla fine sarà un incontro imprevisto con una persona insospettabilmente straordinaria a insinuare nella coscienza di entrambi una prospettiva di vita diversa.