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*Mia cugina Rachele / Daphne Du Maurier ; traduzione di Ida e Luciano Mercatali

edizione   Ed. integrale
pubblicazione   Milano : A. Mondadori, 1966
descrizione   328 p. ; 19 cm.
serie   Gli Oscar ; 43


Rachele, una donna astuta, avida e crudele o soltanto una creatura affascinante vittima ella stessa delle passioni che involontariamente fomenta? Philip Ashley, il narratore, aveva conosciuto "la cugina Rachele" attraverso le lettere, da prima entusiastiche e poi sempre più allarmanti, che lo zio Ambrose gli inviava dall'Italia. All'antipatia istintiva per la donna che gli aveva in parte sottratto l'affetto dello zio si aggiunse l'oscuro dubbio che ella ne avesse causato, con fredda premeditazione, la morte. L'arrivo di Rachele, ormai vedova di Ambrose, in Inghilterra e il suo enigmatico comportamento verso il cugino in cui ella aveva saputo suscitare un amore violento ed esclusivo, avevano soffocato solo per breve tempo i sospetti che la condurranno poi ad una tragica fine. "Ci sono donne, Philip, anche brave donne le quali senza colpa loro sono portatrici di sciagura". Questo ammonimento che era apparso al giovane, troppo preso dalla sua esaltazione amorosa, un eccesso di affettuosa sollecitudine, gli si rivela nell'angosciosa ricostruzione del dramma, una possibile verità.
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