Il romanzo storico La figlia del capitano è l'ultima opera di Puškin: esce infatti nel 1836, dopo quattro anni di lavoro, alla vigilia della morte in duello dello scrittore, il 29 gennaio 1837, a 37 anni. Puškin descrive la rivolta dei contadini ucraini contro lo zar, avvenuta appena sessant'anni prima. A guidare la sommossa fu il rivoluzionario cosacco Pugacëv il quale verrà sconfitto nel 1774 e giustiziato l'anno dopo. Per accrescere la veridicità del romanzo, l'autore si costruisce una maschera letteraria attingendo alle "memorie" scritte da uno dei protagonisti, l'ufficiale Pëtr Grinëv, coraggioso ma piuttosto ingenuo. Grinëv si innamora della timida Maša, figlia di Mironov, il capitano della fortezza conquistata da Pugacëv. Mironov e la moglie muoiono. Maša avrà però salva la vita e riuscirà a salvare anche Pëtr dall'accusa di collusione con i ribelli. Ma succede molto altro...