Nella cornice splendente di un paesaggio marino e solare, fra uomini e donne di magnifica e perfino selvaggia semplicità, su una spiaggia di Versilia, oggi famosa, che i costumi e il linguaggio stesso dei personaggi ritraggono con magistrale e storica aderenza, vive e si consuma, fra gioie e dolori, entusiasmi e scoraggiamenti, la nobile sventura intellettuale ed umana di un artista al quale è negata la virtù di esprimersi. In un luogo ove la natura prorompente sembra poter offrire con più immediatezza l'ispirazione a chi vi giunge avido di sensazioni da trasfigurare in opere d'arte, la vicenda di Ruben Brederus, il suo amore per l'arte che giunge fino al sacrificio, alla rinuncia e alla morte, acquistano una grandiosità patetica e poetica che queste pagine sanno comunicare al lettore in tutta la loro originale bellezza. Aggiungiamo che il libro aveva fin da principio ed ha maggiormente acquistato un valore di curiosità documentaria, rispetto al paese e alla società cosmopolita che frequentava la spiaggia famosa per mondanità intellettuale, ove si svolge questa vicenda.