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La *forza delle cose / Simone de Beauvoir ; traduzione di Bianca Garufi

edizione   5. ed
pubblicazione   Torino : Einaudi, 1978
descrizione   623 p. ; 20 cm.
serie   Gli Struzzi ; 167


«La forza delle cose» abbraccia vent'anni: dalla Liberazione all'indipendenza algerina. Anche in questo libro Simone de Beauvoir trascende i fatti della sua storia privata, per consegnarci il ritratto di un'epoca e di un clima culturale. Avvenimenti politici, riflessioni, viaggi, amicizie, incontri popolano il racconto attraversato da personaggi vecchi e nuovi: oltre a Sartre, il compagno di tutta una vita, ecco Merleau-Ponty, Queneau, Genet, Giacometti, Leiris, Camus. Volti, situazioni, eventi che si incrociano e si mescolano con la libertà della vita stessa secondo il ritmo casuale dell'incontro. E ancora, si tratta non solo di una cronaca del nostro tempo dovuta a una testimone «privilegiata» ma di una continua riflessione sul «gioco delle forze estranee»: la storia, il tempo, la morte. «Prima di decidermi a riprendere questa autobiografia, - scrive Simone de Beauvoir, - ho ancora esitato. Fuori e dentro di me, le obiezioni non mancavano: "È troppo presto... Aspetta di poter dir tutto: le lacune, i silenzi, tutto ciò snatura la verità... Ti manca la prospettiva... Ti sveli già abbastanza nei tuoi romanzi". Sarà anche vero, ma non ho scelta: l'indifferenza serena o desolata della vecchiaia non mi permetterebbe più di cogliere quello che mi preme: questo momento in cui, sull'orlo di un passato che brucia ancora, comincia il declino. È troppo presto forse, ma domani sarebbe tardi di sicuro. Non pretendo di fare quello che si dice un'opera d'arte: mi interessa piuttosto cogliere la mia vita nei suoi slanci, nelle angosce, nelle impennate, la mia vita che cerca di esprimere se stessa e non di servire come pretesto ad un gioco letterario. Come il precedente, questo libro chiede al lettore la sua collaborazione. Presento ordinatamente ogni momento del mio cammino, e bisogna avere la pazienza di non tirare i conti prima della fine».
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