Sposata a un medico di provincia, mediocre e goffo, Emma Bovary, di natura delicata e romantica, si disgusta presto dell'esistenza meschina e triste che il marito le può offrire. A poco a poco si abbandona agli impulsi del cuore e del suo temperamento, rovinandosi completamente.
Madame Bovary fu considerata dapprima un'opera immorale e come tale processata. È invece, fondamentalmente, d'una moralità esemplare che s'impone, poiché ne risulta come un'anima originariamente onesta può essere traviata da una fantasia romanzesca e dal predominio della sensibilità sulla ragione. Come opera d'arte madame Bovary rimane e rimarrà da annoverare fra i capolavori di tutte le letterature e fra le opere di Flaubert è certamente la più bella, la più significativa, la più completa. Il romanticismo e il realismo vi si fondono mirabilmente con una grande semplicità di mezzi e una naturalezza impareggiabile, intrecciando l'ideale e la realtà, la finezza artistica e una fedele riproduzione del vero e della vita. Oltre a quella della protagonista, le figure secondarie del romanzo, fra le quali primeggiano quelle del farmacista Homais e del marito Carlo Bovary, sono tratteggiate con maestria insuperabile. La scena della morte di Emma Bovary è per se stessa un capolavoro di verità e di poesia che non si può dimenticare.