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*Essere senza destino / Imre Kertész ; traduzione di Barbara Griffini

edizione   10. ed
pubblicazione   Milano : Feltrinelli, 2014
descrizione   223 p. ; 20 cm.
serie   Universale Economica ; 8490


Gyurka non ha ancora compiuto quinkdici annki, quando una sera deve salutare il padre costretto a partire per l'Arbeitsdienst. Alla domanda sul perché agli ebrei venga riservato un simile trattamento, il ragazzo rifiuta di condividere la risposta religiosa, "questo è il volere di Dio". Perché dovrebbe esserci un "senso" in tutto questo? Poco dopo Gyurka viene arruolato al lavoro forzato presso la Shell, e da lì è costretto a partire per la Germania. La voglia di crescere, di vedere e imparare, l'impulso vitale di questo ragazzo sono così marcati e prorompenti da giustificare sempre il corso degli eventi, tanto più in un mondo in cui comunque domina l'arbitrio. La sopravvivenza a questo punto è solo un caso fortuito: sono i compagni che un giorno denunciano le sue gravi ferite a un infermiere, innestando quella deviazione di rotta che alla fine salverà Gyurka. Essere senza destino ripercorre l'esperienza dell'autore ed è uno dei libri più intensi mai apparsi sul mondo concentrazionario. Il suo fascino e la sua forza nascono dal presentare l'uomo nella sua più cruda e drammatica essenzialità, con l'ironia che può avere solo chi è scampato, il disincanto di chi non si appoggia a risposre precostituite e la saggezza che nasce da un profondo amore per la vita.
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