L'*addio : Romanzo in due atti e un epilogo / Paola Calvetti
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pubblicazione | Milano : Rizzoli, 2000 |
descrizione | 203 p. ; 23 cm. |
serie | La Scala |
Il mistero è lo specifico della musica e dell'amore, un mistero limpido che nasce da combinazioni ermetiche nel primo caso, un enigma perenne nel secondo, che vive di baci rubati, di tempi sottratti, di lontananza e di perdite. Lo si deduce leggendo questa maliosa malinconica storia che sembra giocare con la morte per affermare altre verità, per sottrarsi al prorompente bisogno di esistere. Così le tre amiche del nuovo romanzo di Paola Calvetti intrecciano le loro vite di fedeltà e di tradimento, di attese e di conferme.
Olga è il personaggio più intrigante, più complesso; adora i cimiteri e il loro riflessivo silenzio, il loro quieto cerimoniale ricovero; ama la musica e l'opera, e sotto il segno della Traviata, quella celebre della Scala con la Callas, Visconti e Giulini, inizia la sua carriera, che continua, fino alla fine, in una sorta di amniotico legame con Violetta Valéry come alter ego di sublimante perdizione.
Virginia, affettuosamente Ginny, è, invece, l'amica fedele, la voce che racconta la passione e l'inganno, che raccorda le mirabili imperfezioni di un indissolubile rapporto.
Cecilia, infine, la terza, con il suo bisogno di affermazione e di normalità borghese, sarà colei che rompe il patto dell'amicizia e muove il disegno elegiaco che inevitabilmente ogni memoria crea e contraffà.
Anche qui come nel primo romanzo della Calvetti, gli uomini sono entità lontane o diafane immagini troppo accoste, così come l'amore è sempre segreto, deviato, proibito, carpito alla vita che incalza con i suoi quotidiani decorsi.
Anche le tre amiche non sfuggono a questo preordinato destino, amano soltanto chi a loro sfugge o possono soltanto avere per brevi ascosi momenti e lunghi infiniti ricordi. Scritto con una prosa fluida e notturna come un adagio romantico, costruito come un melodramma, in due atti e un epilogo, con una palpabile aura decadente come sottesa a un'ammaliante melodia pucciniana nonostante la presenza di Verdi. Ambientato tra la Milano elegante di questa fin de siècle, ordinata e distante, e tra una Parigi più umbratile e sofferta, all'ombra del Père-Lachaise e di Colette, il romanzo racconta una vicenda in cui la passione e la morte con i suoi funebri sortilegi, sfiorano gli abissi della gratificazione e del piacere.