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*Storie di ordinaria follia : erezioni eiaculazioni esibizioni : racconti / Charles Bukowski

edizione   7. ed
pubblicazione   Milano : Feltrinelli, 1981
descrizione   340 p. ; 18 cm.
serie   Universale Economica ; 816
note   Traduzione dall'americano di Pier Francesco Paolini.


Il "caso Charles Bukowski" è infine scoppiato, su entrambe le sponde dell'Atlantico. In Francia, in Germania, in Inghilterra, e in America, dove sembra l'unico della gloriosa generazione di San Francisco a mantenere un'invidiabile vitalità. La sua biografia include due tentativi di lavorare come impiegato, dimissioni dal "posto fisso" a 50 anni suonati, "per non uscire di senno del tutto", e vari divorzi. Questi scarsi elementi ricorrono con ossessiva insistenza nella narrativa di Bukowski, più un romanzo a disordinate puntate che non racconti a sè, dove si alternano e si mischiano a personaggi e eventi di fantasia. "Rispetto alla tradizione letteraria americana si sente che Bukowski realizza uno scarto, ed è uno scarto significativo. Questa tradizione si chiama oggi John Cheever, Saul Bellow, Philip Roth, scrittori eleganti e colti, ma che francamente non ci sorprendono più", ha scritto Beniamino Placido su "la Repubblica", aggiungendo: "In questa scrittura molto 'letteraria', ripetitiva, sostanzialmente prevedibile, Bukowski fa irruzione con una cosa nuova. La cosa nuova è lui stesso, Charles Bukowski. Lui che ha cinquant'anni (al tempo in cui scrive questi racconti, attorno al '70), le tasche vuote, lo stomaco devastato, il sesso perennemente in furore; lui che soffre di emorragie e di insonnia; lui che ama il vecchio Hemingway; lui che passa le giornate cercando di racimolare qualche vincita alle corse dei cavalli; lui che ci sta per salutare adesso perché ha visto una gonna sollevarsi sulle gambe di una donna, lì su quella panchina del parco... Lui, Charles Bukowski, 'forse un genio, forse un barbone'. Anzi, 'io Charles Bukowski, detto gambe d'elefante, il fallito', perché questi racconti sono sempre, rigorosamente, in prima persona. E in presa diretta." Un pazzo, un innamorato beffardo, tenero, candido, cinico, i cui racconti scaturiscono da esperienze dure, pagate tutte di persona, senza comodi alibi sociali e senza falsi pudori.
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