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| La *saga di Gösta Berling / Selma Lagerlöf ; traduzione di Giuliana Pozzo ; postfazione di Lars Gustafsson
| edizione | 4. ed | pubblicazione | Milano : Iperborea, 2021 | descrizione | 542 p. ; 20 cm. | serie | Gli Iperborei ; 159 |
Caro lettore, per il Natale del 1891 fu pubblicato a Stoccolma il romanzo di una sconosciuta di trentatré anni: si chiamava La saga di Gösta Berling e la sconosciuta Selma Lagerlöf. Il giorno dopo era famosa. Nel 1909 riceverŕ il premio Nobel e, tra i numerosi estimatori, Marguerite Yourcenar la definirŕ «la piů grande scrittrice dell'Ottocento». Il libro č tuttora annoverato tra i capolavori della letteratura europea. Ma per me non č «solo» questo: La saga di Gösta Berling č il romanzo che per primo mi ha fatto conoscere la magia e il fascino del Nord, il piů emblematico dell'arte del raccontare e di tutto quello che amo nella narrativa scandinava, che mi ha spinto a diventare editore.
Poema epico, raccolta di leggende, saga, racconta le vicende di una stravagante compagnia di bohémien, musicisti, giocatori e bevitori «allegri, spensierati, eternamente giovani» su cui domina la figura di Gösta Berling, il seducente prete spretato, bello come un dio greco, che irradia spirito di avventura e gioia di vivere, ma destinato a suscitare amori fatali e sventure.
Una storia di perdizione e redenzione che accetta il male come il bene, le piů alte aspirazioni e gli impulsi autodistruttivi come le «passioni dolorose di cuori smarriti», un mondo illuminato dall'amore e immerso in una natura incantata. Č un libro che «brucia», dice ancora la Yourcenar, di un'immaginazione ardente, uno dei romanzi su cui costruiamo i «castelli imperituri del sogno e della fantasia». |
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