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*Per amore della verità : resoconto del corniciaio Theodor Marklund di sua stessa mano / Torgny Lindgren ; introduzione di Carmen Giorgetti Cima

pubblicazione   Milano : Iperborea, [1997]
descrizione   281 p. ; 20 cm.
serie   Gli Iperborei ; 65


Amante del bello, preso dall'incantamento della musica e dell'arte, gran giocatore di solitari, imbevuto di Schopenhauer e lettore accanito del Guinness dei primati, Theodor Marklund è corniciaio, "l'unico corniciaio intellettuale di tutta la Svezia", in un villaggio sperduto nel cuore del paese, dove la sua vita continuerebbe a scorrere tranquilla e incolore se il caso non arrivasse a sconvolgere il suo modesto destino, rendendolo improvvisamente "troppo grande" per lui. È per due speculari "madonne", una dipinta, la Madonna del pugnale, capolavoro sconosciuto di Nils Dardel, scoperta incidentalmente a un'asta, e l'altra in carne e ossa, Paula, l'amica d'infanzia dalla voce prodigiosa trasformata da un mefistofelico impresario in una provocante e leggendaria rock star di straordinario successo, che Theodor si lascia trascinare, con la sua disarmante innocenza da principe Myškin paesano, in mondi retti dalle due leggi che più gli sono estranee: il denaro e la manipolazione. Abbandonati i luoghi e i personaggi della Bibbia, e quelli ancestrali di una Svezia arcaica e contadina, Lindgren si immerge questa volta nel cuore delle vicissitudini contemporanee, in quella "guerra del falso" che imperversa nella nostra epoca, il mondo fittizio dei media, dello spettacolo, del mercato dell'arte, la fabbricazione degli idoli, la montatura di notizie e scandali. Un romanzo scritto "con la mano sinistra", quella con cui Theodor redige il suo resoconto dei fatti, con la felicità del divertimento, mescolando artisti reali a capolavori inesistenti, citazioni vere e inventate, in un gioco all'infinito di specchi sui temi dell'autentico e del falso, dell'originale e della copia, della menzogna e della verità. Ma i suoi personaggi sono in realtà quelli di sempre, nascondono profondità insospettate, filosofeggiano, si interrogano sul significato della vita, procedono per errori e illusioni alla ricerca della propria autenticità, di quel paradiso terrestre finale in cui il caso si rivela essere "la somma di tutte le cause che ci sfuggono" e in cui l'unica cosa che varrebbe la pena di scrivere è "Sia lodato il Signore".
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