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La *signora Dalloway / Virginia Woolf ; a cura di Sergio Perosa ; traduzione di Alessandra Scalero

edizione   4. ed
pubblicazione   Milano : A. Mondadori, 1982
descrizione   XLVII, 224 p. ; 19 cm.
serie   Biblioteca ; 2


Pubblicato nel 1925, La signora Dalloway ha segnato una tappa importante nella carriera di Virginia Woolf; è il primo romanzo della sua maturità, dove la scrittrice trova un suo proprio linguaggio. Abbandonati gli schemi tradizionali della narrativa inglese, la Woolf tenta qui, attraverso l'esperienza joyciana, quella composizione sinfonica che si amplierà e confermerà nei romanzi successivi, quali Gita al faro, 192 e Onde, 1931. La narrazione nasce intorno a Clarissa Dalloway, una signora londinese quarantenne che sta per dare un party (culmine del romanzo) durante il quale si compirà il faticoso processo di riconoscimento di sé e di accettazione, sia pure precaria, della vita. Attraverso i pensieri di quella giornata e sul filo della memoria del passato gradualmente le impressioni fisiche si compenetrano alle associazioni mentali, e nasce così quel «flusso di coscienza» che diventa la vera sostanza di Clarissa e del libro intero. «Flusso di coscienza», quello della Woolf, che si fa monologo interiore indiretto, in cui l'autrice si frappone fra la psiche del personaggio e il lettore, in cui il passato è in costante contrappunto al presente, senza mai confondersi né identificarsi con esso.
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