Il *maestro e Margherita / Michail Bulgakov ; traduzione di Vera Dridso
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pubblicazione | Roma : L'Espresso, c2002 |
descrizione | 446 p. ; 21 cm |
serie | La Biblioteca di Repubblica. Novecento ; 8 |
note | Supplemento al quotidiano "La repubblica" |
Ultimato da Bulgakov nel 1940, pochi girorni che lo scrittore morisse, il romanzo vide la luce nel 1966, nel clima del timido disgelo che nella cultura sovietica si accompagnava a un'altrettanto timida "destalinizzazione" politica.
Il romanzo era ben più di un semplice pamphlet satirico contro il regime, era un capolavoro nel quale la fantasia, l'ironia, la satira sociale e politica, le inquietudini metafisiche, i conflitti tra ragione fede, gli spessori della psiche, i fantasmi onirici, la visionarietà ora ansiogena, ora abbacinante, ora irresistibilmente comica, riuscivano a fondersi in un incredibile e meraviglioso equilibrio non lasciando al lettore un attimo di pausa, né per annoiarsi né per riflettere: il diavolo, celato sotto il nome di Woland, arriva con la sua corte nella Mosca degli anni Venti, per affermare i valori del Male autentico, e quindi il Bene autentico, a fronte dell'ottusa sordità che alligna nella morta gora priva sia di valori che di disvalori cui è ridotta la società sovietica. Per farlo sarà costretto ad aiutare il Maestro, rinchiuso per aver scritto una vita di Ponzio Pilato in cui affermava che Gesù Cristo era realmente esistito. E nel frattempo costringerà la bellissima Margherita, che ama riamamata dal Maestro, a farsi strega a e guidare il gran Sabba, condizione ineludibile per ottenere la liberazione dell'amato.