L'*amante / Marguerite Duras ; traduzione di Leonella Prato Caruso
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pubblicazione | Roma : L'Espresso, c2002 |
descrizione | 95 p. ; 21 cm. |
serie | La Biblioteca di Repubblica. Novecento ; 24 |
note | Supplemento al quotidiano "La Repubblica". |
Nel 1984 Marguerite Duras, scrittrice francese nata all'ombra della grande narrativa americana e cresciuta nell'orbita sperimentale del "nouveau roman" di Robbe-Grillet e Butor, tornava improvvisamente alla sua adolescenza indocinese e pubblicava un romanzo breve che le avrebbe assicurato un successo e una notorietà addirittura mondiali.
Schiettamente autobiografico, L'amante rievoca una bruciante relazione erotica intercorsa per un anno e mezzo fra la scrittrice appena quindicenne e un ventisettenne nababbo cinese incontrato per caso su un traghetto che attraversava presso Saigon, dove lei era nata, il fiume Mekong.
L'anagrafe sperimentale dell'autrice è ancora evidente nella frammentazione della storia, nei continui cambi del punto di vista della narrazione, nei frequentissimi salti temporali in avanti e all'indietro, nel passaggio senza soluzione di continuità dal discorso diretto all'indiretto e viceversa. Ma quel che fa la differenza è la violenta partecipazione emotiva dell'io narrante, l'intensità delle sensazioni e dei sentimenti, l'autenticità degli affetti e dei rancori: nel vivido esotismo dell'Indocina francese dei primissimi anni Trenta, ci si squaderna davanti agli occhi la storia di un amore che funziona da mezzo di contrasto per evidenziare una storia familiare molto difficile, fondata com'è su un rapporto di odio-amore fra la protagonista e sua madre assolutamente esemplare, sia nei suoi abissali risvolti psichici, sia nella padronanza su di essi esercitata dalla scrittura.
Un piccolo e preziosissimo gioiello, insomma, che si iscrive di diritto fra i capolavori della narrativa francese di secondo Novecento.