*Achille pič veloce / Stefano Benni
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edizione | 4. ed |
pubblicazione | Milano : Feltrinelli, 2003 |
descrizione | 231 p. ; 22 cm |
serie | I Narratori ; 0 |
«L'uomo con i libri sottobraccio uscģ di casa e il mondo non c'era.»
Ulisse, giovane scrittore con un libro alle spalle, scarso futuro e incerto presente, lavora in una piccola casa editrice a fatturato zero. Č ossessionato dagli "scrittodattili" (pare che nessuno, proprio nessuno, si esima dal cimento della scrittura) e si riconosce "poligamo politropo" (vale a dire che, malgrado la bella Pilar, signora del suo cuore, cede volentieri a effimere avventure). Un giorno riceve una lettera misteriosa. "Egregio signor Ulisse. Le scrivo per tre motivi. Il primo č che lei ha un nome omerico come me..." Chi scrive č Achille. Un ragazzo malato, deforme, inchiodato davanti a un computer, che paga con la volontaria reclusione domestica la minaccia sempre incombente di un internamento clinico. Chiede un incontro. Ulisse ci sta. Achille č colto, vitale, curioso, impudico. Di Ulisse vuole sapere tutto, e in particolare vuole sapere tutto dell'intrepida Pilar, sudamericana in attesa di permesso di soggiorno. Ulisse parla. Senza reticenze. E Achille risponde digitando sulla tastiera. Nella semioscuritą di una stanza in cui il mondo entra con il clangore di armi lontane. La loro č una sbilenca, strana, amicizia. Un'amicizia fra eroi, in cui l'emerso e il sommerso sembrano coincidere in un'unica figura. Combattono insieme una grande battaglia, una di quelle battaglie che ha il suono mitico delle antiche gesta. Stefano Benni desta dall'ombra di un mondo tetramente allo sfascio la luminosa fierezza della sfida, il riso liberatorio sull'orlo dell'abisso. Commuove e inquieta. Non ci lascia in pace. E ci regala un personaggio che non si fa dimenticare.