Pietro da Morrone, umile frate eremita, salì al soglio pontificio nel 1294 con il nome di Celestino V, ma - convinto dell'impossibilità di conciliare lo spirito evangelico con i doveri del trono - rinunciò all'incarico. Agli occhi del suo conterraneo Ignazio Silone, il papa del "gran rifiuto" dantesco assurge a simbolo di chi antepone la purezza della coscienza alle lusinghe del potere e rappresenta la definitiva incarnazione dell'uomo che sceglie la libertà. Con L'avventura d'un povero cristiano Silone giunge al vertice del suo percorso umano, civile e letterario, dando al suo messaggio la forma narrativa di un dramma di straordinaria potenza ed efficacia.
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