Lettura coinvolgente, letta tutta d'un fiato dalla prima all'ultima pagina, alla fine mi sono sentito come se l'avessi vissuta personalmente. Colpisce soprattutto l'umanità con la quale l'autore narra la ritirata degli alpini dalla Russia, con il coraggio e l'eroismo dei protagonisti che non lasciano mai spazio alla facile retorica. Da antologia le pagine nelle quali alcuni soldati degli opposti schieramenti si ritrovano, pur nella reciproca diffidenza, alla stessa tavola in una umile isba mentre fuori infuriano i combattimenti, con i contendenti che stabiliscono una tacita tregua a ricordare che l'uomo è fatto per la pace e non per la guerra e con la certezza che se in quel luogo e in quel momento è accaduto quel miracolo allora un mondo senza guerre è possibile.